Ecco come Dacia Maraini, nel settembre 2014, racconta il proprio testo: “Celia Carli è una donna che vive sola, che si innamora di un uomo sposato, che ama gli animali e soprattutto gli uccelli, diventati per lei materia di studio e di contemplazione. Celia però ha un animo ingenuo: pensa che sia bene chiamare la moglie dell’uomo amato, per metterla a parte, onestamente, del loro rapporto. Pensa che un rapporto sincero fra donne sia una cosa giusta. E così la troviamo, col telefono in mano, intenta a pensare come e quando cominciare a parlare con la donna sconosciuta che divide il letto del suo amore. La realtà che scopre la sorprenderà. Ma forse l’aiuterà a capire che il mondo è misterioso e irto di spine. A volte comico, senza neanche volerlo, a volte tragico e crudele. Ma certamente è sorprendente, come sono sorprendenti i volatili che solcano un cielo sconosciuto, con ali che segnano nel cielo un progetto di libertà. Ma si tratta di vera libertà, o è tutto già deciso altrove? E da chi?” Una commedia delicata e leggera commissionata ad inizi anni ’90 alla scrittrice dal regista palermitano Michele Perriera, portata ora in scena in un riallestimento curato da Pietra Selva. Gloria Liberati, già protagonista per Perriera, è Celia, scintillante d’ironia, tenera, fragile e tenace, in un gioco teatrale fatto di comicità e leggerezza.
CELIA CARLI, ORNITOLOGA
di Dacia Maraini
regia Pietra Selva, con Gloria Liberati / luci scene e video Eleonora Diana
COMPAGNIA VIARTISTI / IL LIBRO RITROVATO
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