LA DONNA CHE CAMMINA SULLE FERITE DEI SUOI SOGNI

di Riccardo Liberati e Pietra Selva
regia Pietra Selva

con Serena Barone, Gloria Liberati, Alberto Valente
collaborazione artistica Riccardo Liberati
luci e  video Eleonora Diana

COMPAGNIA VIARTISTI
Festival delle Colline Torino Creazione Contemporanea in collaborazione con Gruppo Abele e Associazione Libera

17
novembre 2016
ore 21
19
novembre 2016
ore 21
20
novembre 2016
ore 21
Grugliasco, Chalet Allemand Via Tiziano Lanza 31
Locandina
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La scena è come un luogo di partenze e arrivi, di perenne movimento come è stata e continua ad essere la vita e l’opera di Letizia. Due donne/attrici testimoniano Letizia e si lasciano possedere dalla sua anima dal suo corpo, dalla sua arte. Un uomo/attore/simbolo/maschera abita la scena in solitudine o in relazione con le donne. Due attrici e un attore per incarnare ciò che nella contrazione spazio-temporale dovrà essere vorticoso, come le azioni e le decisioni della Battaglia, i dialoghi serrati come il suo pensiero e le sue parole, il movimento dei corpi che possiedono la forza di un rito tribale e la velocità della danza, ma allo stesso tempo dando vita alla serenità del suo sguardo, all’illuminazione dei suoi sentimenti. Le foto di Letizia e altri materiali costituiscono i video che intervengono e interagiscono con la scena segnando lo scorrere dei ricordi, delle visioni, delle testimonianze, dell’evocazione di un mondo, di una vita.

Letizia Battaglia, nome e cognome, ossimoro perfetto per la donna, l’artista, la fotografa. Battaglia che non aspetti il futuro ma afferri la vita, cammini decisa nel solco dei sogni, battaglia perché “si agisce con onestà e amore e va fatto ciò che va fatto per uno straccio di giustizia, verità, libertà”, battaglia perché queste sono parole semplici prive d’ogni retorica che muovono all’azione, siamo o non siamo ciò che facciamo?

Letizia. Gli occhi di Letizia pieni di letizia, splendenti, furbetti, dolcissimi, attenti, amorevoli, esperti, ingenui. Nuda battaglia, nuda Letizia, nuda donna, bambina, vecchia: è bello sia quando si nasce che quando te ne vai.

“Strappa da te la vanità, strappala via, ma aver fatto in luogo di non aver fatto non è vanità, l'errore semmai è in ciò che non si è fatto nella diffidenza che fece esitare (Pound)”, ed ecco che cammini sulle ferite dei tuoi sogni, e le foto, vecchie, della mafia sono fondale e storia, e urlo e dolore, e silenzio, ma il cuore adesso è una bambina, l’innocenza sperduta del suo corpo, è una donna, seni, ventre, fessura pungente, sguardo al limite delle immagini che si attraversano.

Letizia: lo sguardo della camminatrice tragica cristallizzato nelle centinaia di sue fotografie di morti, morti per mafia si dice. Lei, la camminatrice, adesso si fa lieve, ariosa, compassionevole. Oggi le sue immagini di morte per mafia diventano nuove sorprendenti opere d’arte: si contaminano di bellezza, di corpi femminili la cui sensualità allontana la devastazione operata sulla carne di donne e uomini di vero onore, magistrati, testimoni di giustizia, donne e uomini di scorta, politici degni.

«…Una donna nuda potrebbe rappresentare la terra, essere quella che genera, che partorisce. Voglio mescolare le mie foto di disperazione con la natura. So che (…) il tempo non è molto. Non voglio morire con questo senso di disfatta, di non speranza»

Additional Info

  • dati vari:

    di Riccardo Liberati e Pietra Selva
    regia Pietra Selva

    con Serena Barone, Gloria Liberati, Alberto Valente
    collaborazione artistica Riccardo Liberati
    luci e  video Eleonora Diana

  • Locandina: Locandina
  • data: 19
  • mese: novembre 2016
  • ore: 21
  • data: 20
  • mese: novembre 2016
  • ore: 21
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