rassegna Trilogia italiana da un’idea di Laura Salvetti Firpo, II appuntamento
In occasione del centenario della Grande Guerra, una lezione-spettacolo creata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e con l’Università Paris-Nanterre chiude gli appuntamenti di Trilogia Italiana. Un omaggio ad uno dei tanti episodi di diserzione: nel 1917 un intero battaglione si ammutinò nell’Aisne, presso i “Chemins des dames” e molti militari furono processati sommariamente dalla Corte Marziale e fucilati. Il lavoro si sviluppa recuperando il ricordo dei soldati giustiziati dai loro stessi generali perché accusati di diserzione, ammutinamento, fraternizzazione con il nemico o, più semplicemente perché non comprendevano gli ordini: sul fronte italiano i contadini non capivano la lingua dei loro comandanti.
Ci interessa ricordare che, in Italia e non solo, fu cancellato il ricordo di questi “codardi” e le autorità censurarono a lungo anche le canzoni accusando i cantautori di una visione poco eroica di una “guerra vittoriosa”. La stessa censura colpì la cinematografia (Uomini contro, di Francesco Rosi), accusata di “vilipendio all’esercito”. A fronte di questo non possiamo “censurare” le molte voci degli interventisti: molti intellettuali come Bissolati, C. Battisti, Salvemini, Lussu, vedevano nella guerra la conclusione di quel processo di emancipazione popolare iniziato con il Risorgimento: pensavano che quella sarebbe stata “l’ultima guerra” e che avrebbe sancito la superiorità dei popoli “liberi”.