Un’artista si racconta in toni provocatori tra verità e menzogne: con ironia e un certo gusto per l’eccesso affronta il rapporto con l’altro sesso, con la libertà, il potere e tra fantasmi reali e immaginari giganteggia l’ombra di Carmelo Bene. Stupida, scandalistica o arrabbiata, in conflitto tra essere e dover essere, racconta la sua vita in teatro: biografia reale o immaginata di una donna che si confronta con la propria immagine. Un racconto che diventa ribellione linguistica attraverso due personaggi femminili che vivono e si raccontano in modo scabroso.
Due donne in conflitto con i propri chili di troppo ma pronte a vendicarsi dei torti subiti, che mentre si preparano per quello che sembrerebbe l'incontro della loro vita, passano in rassegna con leggerezza, ironia e un certo gusto per l'eccesso i fallimenti amorosi precedenti. Ognuna fa da specchio e da contrappeso all'altra e in un vicendevole scambio di contenuti, al di fuori di ogni vittimismo o moralismo, si espongono senza censura.